Ho visto come sotto la guida degli ultrasuoni ha inserito un doppio catetere a palloncino nell’utero. Ha riempito il palloncino superiore con acqua per assicurarsi che il catetere non scivolasse fuori. Poi ha gonfiato il palloncino inferiore, riempiendo anche quello d’acqua. Ha premuto l’embrione incastrato nella mia cicatrice del cesareo contro la parete del mio utero, finché il cuore non ha più battuto. Nel secondo embrione, che era vicino, il battito cardiaco si era già fermato. Il mio corpo alla fine avrebbe assorbito entrambi i sacchi.
Poi mi ha mandato a casa per due giorni, i palloncini dentro di me, i tubi di grasso che serpeggiavano lungo le mie gambe e si attaccavano alle mie cosce. Esausta, mi sono rannicchiata accanto alle mie bambine, le mie lacrime hanno bagnato i loro capelli dopo che si erano addormentate.
Sono stata incinta di otto settimane, quindi ci sarebbero volute otto settimane perché il mio corpo diventasse non incinta. In quel periodo eravamo in uno stato di limbo. Tutto quello che potevo fare era controllare i miei livelli di beta hCG, un ormone della gravidanza, ogni settimana, sperando che scendessero a zero. Lo fecero.
E il medico, che aveva conservato il mio utero per una futura e voluta gravidanza, avvertì che, se avessi scelto di avere un altro figlio, anche se raro, questo poteva accadere di nuovo. Mi è stato anche detto che se fossi rimasta incinta di nuovo avrei dovuto fare immediatamente un esame ecografico per assicurarmi che questo raro tipo di gravidanza non si fosse ripresentato.
Volevo un altro bambino alla fine, ma mi è stato consigliato di aspettare almeno sei mesi perché il mio corpo si riprendesse.
Quattro mesi dopo, di nuovo, nonostante le precauzioni, avevo davanti un altro test di gravidanza positivo. Quello si è concluso con un aborto spontaneo, così come un altro successivo. Per fortuna, nessuno dei due era sulla cicatrice. Il mio corpo e la mia mente avevano bisogno di tempo per guarire dopo aver portato un buco nero di quattro perdite in un anno.
Ora, due anni dopo, ho concepito e dato alla luce con successo un bambino sano, e porto quelle perdite con la pace nel mio cuore.