Dopo aver letto e assimilato questo articolo, l’operatore sanitario dovrebbe essere in grado di discutere il significato dei termini farmacocinetica e farmacodinamica; e:
Confrontare e contrastare la farmacocinetica e la farmacodinamica
Discutere l’importanza della clearance della creatinina
Discutere l’importanza dell’emivita di un farmaco
Discutere l’importanza della via metabolica P450.
Che cos’è la farmacologia
I farmaci mirano a prevenire, curare o controllare vari stati patologici. Per raggiungere questo obiettivo, le concentrazioni adeguate del farmaco devono essere consegnate ai tessuti bersaglio in modo da ottenere livelli terapeutici, ma non tossici.
Le azioni farmacologiche e tossicologiche dei farmaci sono principalmente legate alle loro concentrazioni plasmatiche. Di conseguenza, gli operatori sanitari che lavorano con i farmaci devono riconoscere la velocità di insorgenza dell’azione del farmaco, così come l’intensità e la durata del suo effetto. A loro volta, questi sono controllati dalle seguenti quattro vie fondamentali di movimento e modifica dei farmaci nell’organismo:
Assorbimento
Distribuzione
Metabolismo
Escrezione, così come l’inizio e la durata dell’azione
Farmacocinetica contro Farmacodinamica
La farmacocinetica influenza la via di somministrazione decisa per un farmaco specifico, la quantità e la frequenza di ogni dose e gli intervalli di dosaggio.
Farmacodinamica, invece, è lo studio di come un farmaco agisce su un organismo vivente. Ciò include la risposta farmacologica e la sua durata e grandezza osservate, relative alla concentrazione del farmaco in un sito attivo nell’organismo; cioè lo studio dell’effetto di un farmaco e dei meccanismi d’azione.
Che cosa fanno i farmaci al corpo
La farmacocinetica clinica è l’applicazione dei principi farmacocinetici e farmacodinamici alla gestione terapeutica sicura ed efficace di un singolo paziente.
Formula dell’emivita
Il termine farmacocinetico emivita (t1/2) si riferisce al tempo impiegato dalla metà della dose iniziale del farmaco somministrato per essere eliminato dal corpo. Cioè:
t1/2 = 0,693/ke (dove ke = costante di eliminazione di primo ordine del farmaco.)
Per esempio, una dose di farmaco con un’emivita di 12 ore avrebbe il 25% del farmaco rimasto nel corpo dopo 24 ore.
Molti farmaci sono classificati in termini delle loro emivite. Per esempio, le benzodiazepine sono classificate in termini di:
ad azione ultra-corta (t1/2 < 6 ore): midazolam, triazolam
ad azione breve (t1/2 6-12 ore): oxazepam, temazepam
Ad azione media (t1/2 12-24 ore): alprazolam, bromazepam, lorazepam
Assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione
Di seguito una rappresentazione schematica dell’assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione dei farmaci:
In alternativa, il seguente grafico rappresenta l’assorbimento, la distribuzione, il metabolismo e l’escrezione di un farmaco, insieme ad alcuni termini farmacocinetici, dopo una singola dose orale a rilascio immediato: