Un condensatore è un dispositivo in grado di immagazzinare energia elettrica. Parliamo in termini di un condensatore che viene “caricato”, o che costruisce un “potenziale di tensione”, quando la corrente scorre attraverso il dispositivo.
Un condensatore è composto da due o più superfici elettricamente conduttive chiamate “piastre”, isolate tra loro da un materiale chiamato dielettrico. Materiali come l’aria, la carta, la mica e l’olio possono essere usati come dielettrici.
Nel primissimo istante in cui la corrente scorre, c’è un’ondata di elettroni verso una piastra. Seguono le leggi naturali dell’attrazione. Una volta che questa piastra si satura, la piastra è completamente carica.
La quantità di carica che un condensatore può raggiungere è chiamata capacità e si misura in Farad, o microfarad, µF.
L’opposizione al flusso di corrente alternata dovuta alla capacità si chiama “reattanza capacitiva”. Si misura in ohm come la resistenza e la reattanza induttiva.
Nei condensatori, la corrente conduce la tensione di 90 gradi.
La formula per calcolare la reattanza capacitiva, o impedenza di un condensatore è:
La reattanza capacitiva, indicata come x sub c (XC), è uguale alla costante un milione (o 106) diviso il prodotto di 2p (o 6,28) volte la frequenza per la capacità.
dove:
f = è la frequenza AC in Hertz.
C = è la capacità in microfarad.
Esempio:
Un condensatore con una capacità di 106,1 microfarad è collegato a un circuito AC di 120 volt, 60 hertz. Per determinare il flusso di corrente nel filo, trovare prima la reattanza capacitiva del condensatore. La reattanza capacitiva è uguale a 1.000.000 diviso 6,28 volte 60 hertz per 106,1 microfarad che è uguale a 25 ohm. Ora usa la legge di Ohm e dividi 120 volt per 25 ohm che equivale a 4,8 ampere.
Ricordate che la corrente condurrà la tensione di 90 gradi quindi il flusso di corrente è 90 gradi avanti alla sinusoide della tensione.