Il 15 aprile 1997, il 50° anniversario della sua prima partita nella Major League Baseball, la lega ritira il numero 42 di Jackie Robinson. Robinson, la cui rottura della “barriera del colore” nel 1947 fu un momento importante nella storia dell’integrazione razziale negli Stati Uniti, è l’unico giocatore nella storia della MLB ad avere il suo numero ritirato in tutte le squadre, un segno della riverenza con cui è considerato decenni dopo aver guidato la carica per integrare le major leagues.
Prima del 1947, la Major League Baseball era, come gran parte dell’America, esplicitamente per soli bianchi, con i giocatori neri che competevano nella completamente separata Negro American League. Il dirigente della MLB Branch Rickey, che era incaricato di esplorare la possibilità di integrazione, fece uno scouting e scelse Robinson per rompere la barriera di colore della lega sia per il suo talento sia perché credeva che Robinson sarebbe stato in grado di sopportare gli abusi razzisti che senza dubbio gli sarebbero stati rivolti. Robinson dovette effettivamente affrontare le provocazioni razziste dei tifosi, gli abusi e il gioco duro dei suoi avversari e persino le osservazioni razziste dei suoi stessi compagni di squadra durante la stagione 1947. Ciononostante, dimostrò che i giocatori afroamericani non solo potevano competere, ma potevano prosperare nella MLB, guidando la lega nelle basi rubate e vincendo il National League Rookie of the Year. Al momento del suo ritiro nel 1956, Robinson aveva vinto il premio Most Valuable Player, era stato nominato in sei squadre All-Star e aveva vinto le World Series del 1955, una lista di risultati che avrebbe reso qualsiasi giocatore un probabile candidato per la Hall of Fame. Fu eletto nella Hall of Fame non appena divenne eleggibile nel 1962, e i Dodgers ritirarono il suo numero poco prima della sua morte nel 1972.
In una cerimonia del 1997 a cui parteciparono la vedova di Robinson e il presidente Bill Clinton, il commissario della MLB Bud Selig disse: “Il numero 42 appartiene a Jackie Robinson per sempre”. Alcuni giocatori che indossavano il numero all’epoca erano autorizzati a farlo per il resto della loro carriera – così il closer della Hall of Fame dei New York Yankees Mariano Rivera è stato l’ultimo giocatore in assoluto a indossare il numero, giocando la sua ultima partita nel 2013. Wayne Gretzky, il cui dominio della National Hockey League gli è valso il soprannome di The Great One, è l’unico altro giocatore ad avere il suo numero ritirato in tutte le squadre di un grande campionato sportivo americano. Oggi, Robinson e il numero che indossava rimangono sinonimi della lotta per porre fine alla segregazione nello sport americano.
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