Frankenstein; or, The Modern Prometheus viene pubblicato. Il libro, della ventenne Mary Wollstonecraft Shelley, è spesso chiamato il primo romanzo di fantascienza del mondo. Nel racconto di Shelley, uno scienziato anima una creatura costruita da cadaveri smembrati. La creatura gentile e intellettualmente dotata è enorme e fisicamente orribile. Rifiutata crudelmente dal suo creatore, vaga, cercando compagnia e diventando sempre più brutale quando non riesce a trovare un compagno.
Mary Shelley creò il racconto in un pomeriggio piovoso del 1816 a Ginevra, dove si trovava con suo marito, il poeta Percy Bysshe Shelley, il loro amico Lord Byron e il medico di Lord Byron, John Polidori. Il gruppo, intrappolato in casa dal tempo inclemente, passava il tempo raccontando e scrivendo storie di fantasmi. Le idee per Frankenstein e per The Vampyre di Polidori, che fu pubblicato nel 1819, nacquero entrambi quel giorno.
Anche se serve come base per la storia dell’orrore occidentale e l’ispirazione per numerosi film nel 20° secolo, il libro Frankenstein è molto più che una fiction pop. La storia esplora temi filosofici e sfida gli ideali romantici sulla bellezza e la bontà della natura.
Mary Shelley ha condotto una vita tumultuosa quasi quanto il mostro che ha creato. Figlia del filosofo libero William Godwin e della femminista Mary Wollstonecraft, perse la madre pochi giorni dopo la sua nascita. Si scontrò con la matrigna e fu mandata in Scozia a vivere con genitori adottivi durante la sua prima adolescenza, poi fuggì con il poeta sposato Shelley quando aveva 17 anni. Dopo che la moglie di Shelley si suicidò nel dicembre del 1816, la coppia si sposò ma trascorse molto del suo tempo all’estero, fuggendo dai creditori di Shelley. Mary Shelley diede alla luce cinque figli, ma solo uno visse fino all’età adulta.
Mary aveva solo 24 anni quando Shelley annegò in un incidente di navigazione; continuò a curare due volumi delle sue opere. A parte i suoi guadagni dalla scrittura, visse con un piccolo stipendio del suocero, Lord Shelley, fino a quando il figlio sopravvissuto ne ereditò la fortuna e il titolo nel 1844. Morì all’età di 53 anni.
Anche se Mary Shelley fu una scrittrice rispettata per molti anni, solo Frankenstein e i suoi diari sono ancora ampiamente letti.
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