Malattia da decompressione, chiamata anche piega o malattia del cassone, effetti fisiologici della formazione di bolle di gas nel corpo a causa del rapido passaggio da un ambiente ad alta pressione ad uno di pressione inferiore. I piloti di aerei non pressurizzati, i subacquei e i lavoratori dei cassoni sono altamente suscettibili alla malattia perché le loro attività li sottopongono a pressioni diverse dalla normale pressione atmosferica sperimentata sulla terraferma.
A pressione atmosferica i tessuti del corpo contengono, in soluzione, piccole quantità dei gas presenti nell’aria. Quando un pilota sale ad un’altitudine superiore, le pressioni esterne sul suo corpo diminuiscono e questi gas disciolti escono dalla soluzione. Se l’ascesa è abbastanza lenta, i gas hanno il tempo di diffondersi dai tessuti al flusso sanguigno; i gas passano poi alle vie respiratorie e vengono espirati dal corpo.
I subacquei che respirano aria compressa si trovano anche di fronte alla possibilità di una forma di malattia da decompressione conosciuta come le curve. Scendendo in acqua, la pressione esterna aumenta proporzionalmente alla profondità. L’aria compressa che viene respirata ha una pressione uguale a quella dell’acqua circostante. Più a lungo un subacqueo rimane giù e più profonda è l’immersione, più gas compresso viene assorbito dal corpo. Quando il subacqueo risale, bisogna dare il tempo ai gas supplementari di essere espulsi lentamente o formeranno delle bolle nei tessuti.
Il principale componente dell’aria che causa i malesseri da decompressione è l’azoto. L’ossigeno respirato viene consumato dalle cellule del corpo e l’anidride carbonica, prodotto di scarto, viene continuamente espirata. L’azoto, invece, si accumula semplicemente nel corpo fino a quando il tessuto non si satura alla pressione ambiente. Quando la pressione diminuisce, l’azoto in eccesso viene rilasciato.
L’azoto è molto più solubile nel tessuto grasso che in altri tipi; perciò i tessuti con un alto contenuto di grassi (lipidi) tendono ad assorbire più azoto di altri tessuti. Il sistema nervoso è composto da circa il 60% di lipidi. Le bolle che si formano nel cervello, nel midollo spinale o nei nervi periferici possono causare paralisi e convulsioni (paralisi subacquea), difficoltà di coordinazione muscolare e anomalie sensoriali (barcollamenti subacquei), intorpidimento, nausea, difetti di pronuncia e cambiamenti di personalità. Quando le bolle si accumulano nelle articolazioni, il dolore è di solito grave e la mobilità è limitata. Il termine curve deriva da questa afflizione, poiché la persona colpita è comunemente incapace di raddrizzare le articolazioni.
Piccole bolle di azoto intrappolate sotto la pelle possono causare un’eruzione rossa e una sensazione di prurito nota come prurito dei sub. Di solito questi sintomi passano in 10-20 minuti. Tosse eccessiva e difficoltà di respirazione, note come soffocamenti, indicano bolle di azoto nel sistema respiratorio. Altri sintomi sono il dolore al petto, una sensazione di bruciore durante la respirazione e un forte shock.
Il sollievo dalla malattia da decompressione di solito può essere ottenuto solo con la ricompressione in una camera iperbarica seguita da una decompressione graduale, ma questo processo non è sempre in grado di invertire i danni ai tessuti.