Possa tu trarre grande beneficio da questi video, consigli per la pratica, ispirazioni e risorse.
Suggerimento per la pratica
Una doppia espirazione avviene sia attraverso la bocca che il naso, non solo attraverso la bocca. Confronta i due approcci e senti la differenza. Quando espiri due volte attraverso la bocca e il naso, non stai cercando di soffiare fuori l’aria attraverso il naso; semplicemente lo lasci aperto piuttosto che chiuderlo. La maggior parte dell’aria uscirà attraverso la bocca, ma poiché state mantenendo il naso aperto, godrete di una maggiore sensazione di apertura nella testa, sia durante che dopo la doppia espirazione.
Per gli esercizi che non richiedono la doppia respirazione, mantenete semplicemente il respiro che scorre naturalmente.
Dramma di energizzazione in Himalaya
Mio marito Randi ed io stavamo facendo un trekking in Nepal nel 1984, sull’Annapurna Trail. Un giorno eravamo a circa 10.000 piedi di altezza, diretti verso un passo che era a circa 18.000 piedi. Dovevamo andare più lentamente del resto del gruppo, perché avevamo difficoltà con l’alta quota e i venti molto forti. Così siamo rimasti indietro rispetto al nostro gruppo.
All’incirca alle 3:00 del pomeriggio, una raffica di vento particolarmente forte mi ha spinto fuori dal sentiero e sopra una sporgenza. Fortunatamente, non è stata una lunga caduta, ma mi ha rotto la caviglia piuttosto male. Randi è sceso verso di me e mi ha coperto con entrambi i nostri sacchi a pelo e un piumino. Poi mi lasciò lì e prese quella che sperava fosse una scorciatoia verso la valle più vicina, dove pensava di aver visto un villaggio prima e dove sperava di poter trovare aiuto. A un certo punto ho avuto un’esperienza extracorporea e mi è stata data la possibilità di scegliere se vivere o morire. Scelsi di vivere, e quando tornai nel mio corpo, sentii che il modo migliore per rimanere in vita era quello di sentire la presenza del Maestro (Paramhansa Yogananda) con me, e di fare gli Esercizi di Energizzazione più e più volte, come meglio potevo. Lo feci per molte ore.
Era molto al di sotto del gelo e il vento ululava molto forte. Il mio cibo e l’acqua, che erano dentro il mio sacco a pelo con me, si sono congelati solidamente. Ad un certo punto, sono riuscito a coprire il sacco a pelo e il piumino con molte pietre per dare al mio corpo più protezione. Ho superato la notte e all’alba ero cosciente e non sotto shock quando Randi è tornato con alcuni portatori. Uno dei portatori mi legò alla sua schiena e mi portò al piccolo villaggio che Randi aveva trovato.
Da lì fui portato in pony ad un villaggio più grande dove c’era un dottore. Si stupì del fatto che non avevo né congelamento né segni di ipotermia. A parte la mia caviglia rotta, ero ragionevolmente in forma. Ero e sono ancora convinto che fosse grazie alle benedizioni del Maestro combinate con gli Esercizi di Energizzazione. Dal secondo villaggio, fui trasportato con il successivo “aereo postale” a Kathmandu, dove fui operato e rimasi per diverse settimane in un ospedale. Alla fine tornai in America e mi ripresi completamente.
-Sunya Dickson