Il primo commercio europeo con l’Asia
Le rotte terrestri e marittime orientali terminavano nei porti della Crimea, fino al 1461 a Trebisonda (oggi Trabzon, Turchia), Costantinopoli (oggi Istanbul), Tripoli asiatica (nell’attuale Libano), Antiochia (nell’attuale Turchia), Beirut (nell’attuale Libano) e Alessandria (Egitto), dove le galee italiane scambiavano prodotti europei con prodotti orientali.
La competizione tra le nazioni del Mediterraneo per il controllo del commercio asiatico si ridusse gradualmente a una gara tra Venezia e Genova, con la vittoria della prima che sconfisse duramente la città rivale nel 1380; in seguito, in collaborazione con l’Egitto, Venezia dominò principalmente il commercio orientale che arrivava ad Alessandria attraverso l’Oceano Indiano e il Mar Rosso.
Le rotte terrestri non erano del tutto chiuse, ma le conquiste del guerriero dell’Asia centrale Timur (Tamerlano) – il cui impero si frammentò dopo la sua morte nel 1405 – e i vantaggi di un viaggio via mare quasi continuo dal Medio ed Estremo Oriente al Mediterraneo diedero a Venezia un monopolio virtuale di alcuni prodotti orientali, principalmente spezie. La parola spezie aveva allora un’applicazione libera e si estendeva a molti lussi orientali, ma le importazioni europee più preziose erano il pepe, la noce moscata, i chiodi di garofano e la cannella.
I veneziani distribuirono questi condimenti costosi in tutta la regione mediterranea e nell’Europa settentrionale; furono spediti a quest’ultima prima con treni da soma lungo la valle del Rodano e, dopo il 1314, dalle galee delle Fiandre verso i Paesi Bassi, la Germania occidentale, la Francia e l’Inghilterra. La caduta di Costantinopoli in mano ai turchi ottomani nel 1453 non influenzò seriamente il controllo veneziano. Sebbene altri europei si risentissero di questo dominio del commercio, anche la scoperta portoghese e lo sfruttamento della rotta del Capo di Buona Speranza non riuscirono a spezzarlo del tutto.
L’Europa del primo Rinascimento era a corto di denaro contante, sebbene avesse banche sostanziali nell’Italia settentrionale e nella Germania meridionale. Firenze possedeva aggregazioni di capitale, e la sua banca Bardi nel XIV secolo e il successore dei Medici nel XV finanziarono gran parte del commercio del Mediterraneo orientale.
Più tardi, durante le grandi scoperte, le case di Augsburg di Fugger e Welser fornirono capitale per viaggi e imprese del Nuovo Mondo.
L’oro arrivava dall’Africa centrale con le carovane sahariane dall’Alto Volta (Burkina Faso) vicino al Niger, e gli interessati in Portogallo ne sapevano qualcosa. Quando il principe Enrico il Navigatore intraprese la sponsorizzazione dei viaggi di scoperta portoghesi lungo la costa occidentale dell’Africa, uno dei motivi principali fu quello di trovare la foce di un fiume da risalire verso queste miniere.