Gli autori della nuova tassonomia sottolineano questo dinamismo, usando verbi e gerundi per etichettare le loro categorie e sottocategorie (piuttosto che i nomi della tassonomia originale). Queste “parole d’azione” descrivono i processi cognitivi con cui i pensatori incontrano e lavorano con la conoscenza:
- Ricordare
- Riconoscere
- Ricordare
- Comprendere
- Interpretare
- Esemplificare
- Classificare
- Sommarizzare
- Inferire
- Comparare
- Spiegare
- Applicare
- Eseguire
- Implementare
- Analizzare
- Differenziare
- Organizzare
- Attribuire
- Valutare
- Controllare
- Criticare
- Creare
- Generare
- Pianificare
- Produrre
Nella tassonomia rivista, la conoscenza è alla base di questi sei processi cognitivi, ma i suoi autori hanno creato una tassonomia separata dei tipi di conoscenza utilizzati nella cognizione:
- Conoscenza effettiva
- Conoscenza della terminologia
- Conoscenza di dettagli ed elementi specifici
- Conoscenza concettuale
- Conoscenza di classificazioni e categorie
- Conoscenza di principi e generalizzazioni
- Conoscenza di teorie, modelli, e strutture
- Conoscenza procedurale
- Conoscenza di abilità e algoritmi specifici della materia
- Conoscenza di tecniche e metoditecniche e metodi specifici della materia
- Conoscenza dei criteri per determinare quando utilizzare procedure appropriate
- Conoscenza metacognitiva
- Conoscenza strategica
- Conoscenza dei compiti cognitivi, inclusa un’appropriata conoscenza contestuale e condizionale
- Conoscenza di sé
Mary Forehand dell’Università della Georgia fornisce una guida alla versione riveduta fornendo un breve riassunto della tassonomia riveduta e un’utile tabella dei sei processi cognitivi e dei quattro tipi di conoscenza.
Perché usare la tassonomia di Bloom?
Gli autori della tassonomia riveduta suggeriscono una risposta a più livelli a questa domanda, alla quale l’autore di questa guida didattica ha aggiunto alcuni punti chiarificatori:
- Gli obiettivi (learning goals) sono importanti da stabilire in uno scambio pedagogico in modo che gli insegnanti e gli studenti capiscano lo scopo di tale scambio.
- Organizzare gli obiettivi aiuta a chiarire gli obiettivi per se stessi e per gli studenti.
- Avere un insieme organizzato di obiettivi aiuta gli insegnanti a:
- “pianificare e fornire un’istruzione appropriata”;
- “progettare compiti e strategie di valutazione validi”;e
- “assicurare che l’istruzione e la valutazione siano allineati con gli obiettivi.”
Le citazioni sono tratte da A Taxonomy for Learning, Teaching, and Assessing: A Revision of Bloom’s Taxonomy of Educational Objectives.
Ulteriori informazioni
La sezione III di A Taxonomy for Learning, Teaching, and Assessing: A Revision of Bloom’s Taxonomy of Educational Objectives, intitolata “The Taxonomy in Use”, fornisce oltre 150 pagine di esempi di applicazioni della tassonomia. Anche se questi esempi provengono dall’ambiente K-12, sono facilmente adattabili all’ambiente universitario.
La sezione IV, “La tassonomia in prospettiva”, fornisce informazioni su 19 strutture alternative alla tassonomia di Bloom, e discute la relazione di queste strutture alternative alla tassonomia di Bloom rivista.