Carlo IX, chiamato anche (fino al 1560) duc (duca) d’Orléans, (nato il 27 giugno 1550, Saint-Germain-en-Laye, vicino a Parigi-morto il 30 maggio 1574, Vincennes, Francia), re di Francia dal 1560, ricordato per aver autorizzato il massacro dei protestanti il giorno di San Bartolomeo, il 23-24 agosto 1572, su consiglio della madre, Caterina de Médicis. Bartolomeo, il 23-24 agosto 1572, su consiglio di sua madre, Caterina de Médicis.
Il secondo figlio di Enrico II e Caterina, Carlo divenne re alla morte di suo fratello Francesco II, ma sua madre fu reggente. Proclamato maggiorenne il 17 agosto 1563, dopo il suo 13° compleanno (secondo l’usanza del regno), rimase sotto il dominio della madre, essendo incapace di scegliere e seguire una politica propria. La sua salute era cagionevole ed era mentalmente instabile.
Per rafforzare il prestigio della corona, Caterina portò Carlo in un tour in Francia dal 1564 al 1566. Il regno, tuttavia, era lacerato dall’ostilità tra cattolici e ugonotti. Le vittorie di suo fratello, il duc d’Anjou (poi Enrico III), sugli ugonotti a Jarnac e Moncontour nel 1569 resero Carlo geloso, così che nel 1571, quando l’ugonotto Gaspard de Coligny venne a corte, Carlo fu persuaso a favorire un piano ugonotto di intervento contro gli spagnoli nei Paesi Bassi; Carlo sancì un’alleanza difensiva con l’Inghilterra e un aiuto ugonotto agli olandesi. Tutto questo non servì a nulla, tuttavia, quando Caterina, allarmata dalla nuova politica e dall’ascesa di Coligny e costernata dalla reazione ad un fallito attentato alla vita di Coligny (22 agosto 1572), indusse Carlo ad ordinare il massacro del giorno di San Bartolomeo.
Il massacro apparentemente perseguitò Carlo per il resto della sua vita. La sua salute peggiorò e divenne sempre più malinconico. Morì di tubercolosi, senza lasciare figli dalla sua consorte, Elisabetta d’Austria, che aveva sposato nel 1570, ma un figlio, Carlo, poi duc d’Angoulême, dalla sua amante Marie Touchet.
Charles, sebbene emotivamente disturbato, era un uomo intelligente. La sua educazione era stata affidata all’umanista Jacques Amyot, che lo aiutò a sviluppare l’amore per la letteratura. Scrisse poesie e un’opera sulla caccia e fu mecenate della Pléiade, un gruppo letterario dedicato al progresso della letteratura francese.