Una ricca storia di bandiere e stemmi esiste in Italia almeno dal 1200, ma la mancanza di unificazione nazionale ha fatto sì che non ci fosse una bandiera riconosciuta che rappresentasse tutte le aree popolate italiane. Il nazionalismo ispirato dalla Rivoluzione Francese portò alla formazione di gruppi politici e militari in tutta Italia dedicati a sostituire i vecchi regimi autocratici con nuovi governi, ma furono anche gettati i semi per uno stato italiano unificato. Il tricolore originale verde-bianco-rosso fu presentato alla Guardia Nazionale della Repubblica Transpadana (in Lombardia) il 9 ottobre 1796. I colori erano presumibilmente basati su quelli trovati nelle uniformi della milizia urbana di Milano. La vicina Repubblica Cispadana scelse gli stessi colori in una disposizione orizzontale – la prima autentica bandiera nazionale italiana, adottata il 25 febbraio 1797. La Repubblica Cisalpina scelse la disposizione verticale l’11 maggio 1798, e da allora quella bandiera fu considerata da tutti i nazionalisti italiani come la vera bandiera della loro patria. Il suo successo fu garantito dal decreto del 23 marzo 1848, firmato dal re Carlo Alberto di Sardegna, che ordinava alle truppe italiane di portare il tricolore nelle loro battaglie contro l’esercito austriaco. Un mese dopo la bandiera sostituì la precedente bandiera nazionale della Sardegna, e i rivoluzionari di tutta la penisola italiana si schierarono con il verde-bianco-rosso.