Amen, espressione di accordo, conferma o desiderio usata nel culto da ebrei, cristiani e musulmani. Il significato di base della radice semitica da cui deriva è “fermo”, “fisso” o “sicuro”, e il relativo verbo ebraico significa anche “essere affidabile” e “fidarsi”. L’Antico Testamento greco di solito traduce amen come “così sia”; nella Bibbia inglese è stato spesso reso come “in verità” o “veramente”.
Nel suo uso più antico nella Bibbia, l’amen avveniva inizialmente e si riferiva alle parole di un altro oratore con cui c’era accordo. Di solito introduceva un’affermazione affermativa. Per enfasi, come nei giuramenti solenni, l’amen veniva talvolta ripetuto. L’uso dell’amen iniziale, in forma singola o doppia, per introdurre dichiarazioni solenni di Gesù nei Vangeli (52 volte nei Vangeli sinottici – Matteo, Marco e Luca – e 25 volte nel Vangelo secondo Giovanni) non aveva paralleli nella pratica ebraica. Tali amen esprimevano la certezza e la veridicità dell’affermazione che seguiva.
L’uso dell’amen nella liturgia del tempio ebraico come risposta del popolo alla fine di una dossologia o di un’altra preghiera pronunciata da un sacerdote sembra essere stato comune già al tempo del IV secolo a.C. Questo uso liturgico ebraico di amen fu adottato dai cristiani. Giustino Martire (II secolo d.C.) ha indicato che l’amen era usato nella liturgia dell’Eucaristia e fu poi introdotto nel servizio battesimale.
Un amen finale, aggiunto da un oratore che offriva ringraziamenti o preghiere, pubbliche o private, per riassumere e confermare ciò che egli stesso aveva detto, si è sviluppato naturalmente dall’uso precedente in cui gli altri rispondevano con l’amen. L’uso dell’amen finale si trova nei Salmi ed è comune nel Nuovo Testamento. Gli ebrei usavano l’amen per concludere le preghiere nei tempi antichi, e i cristiani chiudevano ogni preghiera con esso. Quando gli inni sono diventati più popolari, l’uso dell’amen finale si è esteso.
Anche se i musulmani fanno poco uso dell’amen, esso viene pronunciato dopo ogni recita della prima sura.